Skip to main content
Scienza, come funziona la memoria umana (e perché dimentichiamo)
July 8, 2025 at 10:30 AM
by Redazione
dd5b007d-9dfa-49df-98a1-b98a57ecb02b.png

Come funziona la memoria: codifica, archiviazione e recupero

La memoria non è un processo unico, ma un insieme integrato di fasi e sistemi che lavorano insieme. I neuroscienziati individuano tre passaggi fondamentali: la codifica, l’archiviazione e il recupero delle informazioni. La codifica è il momento in cui uno stimolo esterno, come un’immagine o un suono, viene trasformato in un segnale neurale che il cervello può elaborare. Questo avviene grazie all’attività dei neuroni e delle loro sinapsi, le connessioni che trasmettono segnali chimici ed elettrici.

Una volta codificata, l’informazione viene immagazzinata in diverse aree cerebrali. L’ippocampo, ad esempio, ha un ruolo cruciale nel trasformare i ricordi a breve termine in ricordi a lungo termine, mentre la corteccia cerebrale funge da archivio per le memorie consolidate. L’amigdala è invece coinvolta nella memoria emotiva, dando forza e intensità ai ricordi legati a emozioni forti.

Il recupero è il processo con cui il cervello richiama un ricordo immagazzinato, spesso stimolato da un segnale esterno che fa riaffiorare l’informazione. Questo meccanismo è alla base della nostra capacità di riconoscere volti, luoghi o parole.

Perché dimentichiamo: le cause della perdita di memoria

Dimenticare è un fenomeno naturale e parte integrante del funzionamento della memoria. Esistono diverse spiegazioni scientifiche per cui perdiamo informazioni:

  • Decay (deterioramento): le tracce mnestiche, cioè le connessioni sinaptiche che rappresentano un ricordo, possono indebolirsi nel tempo se non vengono rinforzate attraverso il richiamo o l’uso. Questo è particolarmente vero per la memoria a breve termine
  • Interferenza: nuove informazioni possono sovrapporsi o confondersi con quelle vecchie, rendendo difficile il recupero. Ad esempio, imparare una nuova lingua può interferire con la memorizzazione di parole già apprese in un’altra lingua
  • Mancanza di consolidamento: se un ricordo non viene adeguatamente consolidato, cioè stabilizzato nel cervello tramite processi chimici e strutturali, è più facile che venga dimenticato. Il sonno, ad esempio, gioca un ruolo fondamentale nel consolidamento della memoria
  • Fattori emotivi e cognitivi: stress, ansia o distrazioni possono compromettere la capacità di codificare e recuperare le informazioni
  • Deterioramento neurologico: in alcune condizioni patologiche, come l’Alzheimer o altre forme di demenza, le strutture cerebrali deputate alla memoria si danneggiano, causando perdita progressiva dei ricordi.

La plasticità neuronale: la chiave per imparare e ricordare

Alla base della memoria c’è la cosiddetta plasticità neuronale, ovvero la capacità dei neuroni di modificare le proprie connessioni in risposta agli stimoli. Questo processo permette al cervello di adattarsi, apprendere e creare nuove tracce mnestiche. Più una sinapsi viene stimolata, più si rafforza, facilitando il mantenimento del ricordo.

Recenti studi hanno anche individuato specifici “engrammi”, cioè gruppi di neuroni che rappresentano fisicamente un ricordo. La perdita o l’interferenza con questi engrammi può spiegare perché a volte dimentichiamo eventi o informazioni.

Come migliorare la memoria

Per mantenere la memoria efficiente è importante:

  • Allenare il cervello con esercizi di memoria e apprendimento continuo
  • Dormire bene, per favorire il consolidamento dei ricordi
  • Gestire lo stress e mantenere uno stile di vita sano
  • Utilizzare tecniche mnemoniche, come associazioni e ripetizioni

In sintesi, la memoria è un sistema dinamico e complesso, che ci permette di costruire la nostra identità e di interagire con il mondo. Dimenticare non è un difetto, ma una funzione necessaria per filtrare le informazioni e mantenere il cervello efficiente. E conoscere come funziona la nostra memoria ci aiuta a prendercene cura e a sfruttarne al meglio le potenzialità.

Cookie Policy