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Come è nata la Striscia di Gaza?
March 18, 2025 at 9:30 AM
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Le origini della Striscia di Gaza

La Striscia di Gaza nasce come entità territoriale alla fine degli anni '40, a seguito della guerra arabo-israeliana del 1948. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la Shoah, le Nazioni Unite approvano il Piano di Partizione del 1947, che prevedeva la creazione di due Stati, uno ebraico e uno arabo, dividendo quindi la Palestina (allora sotto mandato britannico). Tuttavia il piano viene rifiutato dai leader arabi, mentre gli ebrei accettano la decisione e proclamano la nascita dello Stato di Israele nel maggio del 1948.

Questo evento scatena poi una guerra tra il neonato Stato di Israele e i paesi arabi confinanti. Alla fine del conflitto, nel 1949, la Striscia di Gaza viene occupata dall'Egitto e rimane sotto il suo controllo fino al 1967. Durante questo periodo, il territorio non è però annesso ufficialmente all'Egitto, ma rimane sotto una sorta di amministrazione militare, con poche prospettive di sviluppo per la popolazione palestinese.

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L'occupazione israeliana e l'inasprimento del conflitto

Nel 1967, durante la Guerra dei Sei Giorni, Israele conquista la Striscia di Gaza, la Cisgiordania, il Sinai egiziano e le Alture del Golan. Da quel momento in poi, il conflitto tra israeliani e palestinesi entra in una fase ancora più aspra.

Negli anni successivi, Gaza diventa progressivamente un centro di resistenza palestinese, con l'ascesa di gruppi come l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e, più tardi, di gruppi terroristici come Hamas. Israele nel frattempo non resta a guardare, e decide di costruire insediamenti nella Striscia, mentre la popolazione palestinese inizia a subire un progressivo deterioramento delle condizioni di vita a causa delle restrizioni imposte dall'occupazione.

Il ritiro israeliano e il dominio di Hamas

Nel 2005, il governo israeliano guidato da Ariel Sharon decide finalmente di ritirare unilateralmente le truppe e gli insediamenti dalla Striscia di Gaza. Tuttavia, il controllo del territorio resta nelle mani di Israele per quanto riguarda i confini, lo spazio aereo e le acque territoriali. Nel 2006, poi, Hamas trionfa nelle elezioni legislative palestinesi e, a seguito di un conflitto interno con Al-Fatah, assume il pieno controllo della Striscia di Gaza nel 2007.

Da allora Gaza è stata sottoposta a un rigido blocco da parte di Israele ed Egitto, con restrizioni su beni di prima necessità, elettricità e libertà di movimento. Gli scontri tra Hamas e Israele sono stati frequenti, con una serie di conflitti armati che hanno causato decine di migliaia di vittime.

Perché la convivenza tra israeliani e palestinesi è così difficile?

Le difficoltà di convivenza tra i due popoli sono legate a molteplici fattori:

  • Motivi religiosi e identitari: Israele è lo stato nazionale del popolo ebraico, mentre i palestinesi vedono questa terra come parte integrante della loro identità e storia
  • La presenza di gruppi armati: Hamas, considerato da Israele, Stati Uniti e Unione Europea come un'organizzazione terroristica, ha lanciato ripetuti attacchi contro Israele, che a sua volta ha risposto con operazioni militari su larga scala
  • Le politiche israeliane aggressive: il governo israeliano, soprattutto negli ultimi anni con esecutivi di destra, ha adottato politiche molto dure nei confronti dei palestinesi, espandendo gli insediamenti in Cisgiordania e rafforzando il controllo su Gaza
  • Il fallimento dei negoziati di pace: gli accordi di Oslo degli anni '90 avevano dato speranza per una soluzione a due stati, ma il processo di pace si è arenato a causa di attacchi terroristici, risposte militari e cambiamenti politici nei due schieramenti.

La Striscia di Gaza, quindi, continua ad essere sottoposta a cicli di violenza che sembrano non avere fine. La speranza di una convivenza pacifica appare ancora lontana, ma la storia insegna che le soluzioni diplomatiche, e insieme al dialogo, restano l'unica via percorribile per garantire stabilità e sicurezza a entrambe le popolazioni.

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