Benvenuto! Leggi qui i nostri
Termini e condizioniL’overtourism, o sovraffollamento turistico, è un fenomeno che si verifica quando un luogo viene visitato da un numero eccessivo di turisti. E di conseguenza vengono superate (ampiamente) le capacità di un dato territorio di gestire l’afflusso senza compromettere la qualità della vita dei residenti e l’integrità ambientale e culturale. Si tratta di un problema sta diventando endemico e sempre più evidente in molte città italiane - su tutte, Venezia - a causa della diffusione massiccia di piattaforme per l'affitto breve come Airbnb.
Venezia: un caso emblematico
Venezia è da anni al centro del dibattito sull’overtourism. La città lagunare, che ha una popolazione residente in costante diminuzione (oggi conta meno di 50.000 abitanti), accoglie ogni anno milioni di visitatori, creando una pressione insostenibile sulle sue infrastrutture e sul fragile ecosistema lagunare. Le calli sono spesso congestionate, i trasporti pubblici sovraccarichi, e il costo della vita per i veneziani è aumentato a causa della domanda turistica fuori controllo.
Ma l'impatto dell’overtourism non si limita alla sfera economica: la cultura locale viene spesso ridotta a spettacolo macchiettistico per i visitatori, mentre l’ambiente soffre per l’inquinamento e il degrado causato dall’eccessivo traffico di imbarcazioni. L'approccio di grandi navi da crociera, inoltre, sebbene limitato negli ultimi anni, ha contribuito a danneggiare ulteriormente la fragile struttura di Venezia.
Airbnb: il suo ruolo nell’esplosione del fenomeno
Una delle cause principali dell’overtourism moderno è la diffusione di piattaforme come Airbnb. Questi servizi, è innegabile, hanno rivoluzionato il settore turistico, permettendo a milioni di persone di viaggiare in modo più accessibile. Ma hanno anche avuto effetti collaterali significativi. In città come Venezia, molti appartamenti sono stati trasformati in alloggi per turisti, cosa che ha drasticamente ridotto l’offerta abitativa per i residenti, facendo lievitare i prezzi degli affitti.
Airbnb ha inoltre incentivato una forma di turismo “mordi e fuggi”, con soggiorni brevi che non contribuiscono alla conoscenza profonda del luogo ma aumentano il carico sulle infrastrutture urbane. La mancanza di regolamentazione adeguata, infine, ha permesso a questo modello di turismo di massa di proliferare senza limiti, aggravando così la crisi abitativa e sociale nelle città più colpite dall’overtourism.
Le conseguenze globali dell'overtourism
L’overtourism non riguarda solo Venezia o l'Italia: città come Barcellona, Amsterdam e Dubrovnik stanno affrontando problemi molto simili. La crescita esponenziale del turismo globale, alimentata da voli low-cost e piattaforme digitali, sta mettendo a rischio patrimoni culturali ed ecosistemi naturali in tutto il mondo.
Per affrontare il problema, molte città stanno introducendo misure restrittive: Venezia ha annunciato un sistema di prenotazione obbligatoria per i turisti giornalieri e tasse d’ingresso per limitare gli arrivi. Tuttavia, senza un intervento coordinato su scala globale, che includa regolamentazioni per piattaforme come Airbnb, il fenomeno rischia di rimanere fuori controllo.
In sintesi, l’overtourism è una crisi che riflette le contraddizioni del turismo moderno: da un lato democratizza l’accesso alle destinazioni; dall’altro minaccia la sostenibilità ambientale e culturale dei luoghi stessi. E Venezia è solo uno dei tanti campanelli d’allarme che ci ricordano la necessità urgente di ripensare il nostro modo di viaggiare.