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Termini e condizioniLa presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito l’approvazione del decreto sicurezza come un “passo decisivo per la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa”. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha invece sottolineato come il decreto rappresenti un “provvedimento strategico” che introduce nuovi strumenti per contrastare criminalità e terrorismo e garantire maggiore protezione, in particolare ai più fragili.
Le novità del decreto sicurezza
Tra le principali novità, il decreto introduce nuove fattispecie di reato, come la detenzione di materiale con finalità di terrorismo, punita con reclusione da 2 a 6 anni, e la diffusione online di istruzioni per compiere atti violenti o sabotaggi. Vengono inoltre rafforzati i controlli sui noleggi auto, estendendo la segnalazione anche ai reati di mafia e criminalità organizzata.
Per quanto riguarda la tutela delle forze dell’ordine, aumentano le pene per lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, con aggravanti specifiche. È prevista la dotazione di bodycam per gli operatori, con un investimento statale superiore a 20 milioni di euro nel prossimo triennio. Inoltre, è previsto un sostegno economico fino a 10.000 euro per le spese legali degli agenti coinvolti in procedimenti giudiziari relativi al servizio.
Il decreto introduce anche il nuovo reato di “rivolta” negli istituti penitenziari e nei centri di trattenimento per migranti, con pene da 1 a 5 anni di reclusione per chi partecipa con violenza, minaccia o resistenza all’autorità, e fino a 18 anni se la rivolta provoca morte o lesioni gravi. Sono punite anche l’organizzazione e la guida della rivolta, così come la resistenza passiva che impedisce l’azione degli agenti.
Proteste su strade e blocchi ferroviari
Per quanto riguarda le proteste su strada e i blocchi ferroviari, il decreto trasforma in reato l’impedimento alla libera circolazione su strade o ferrovie, con pene fino a 1 mese di reclusione o multa fino a 300 euro. Se il blocco è organizzato da più persone riunite, la pena sale da 6 mesi a 2 anni di reclusione.
Il deputato di Forza Italia Tullio Ferrante ha evidenziato come il decreto rafforzi i “presidi di legalità e di tutela dell’ordine pubblico a garanzia dei cittadini”, sottolineando la necessità di dare risposte serie e equilibrate alle istanze dei cittadini, in particolare tutelando i milioni di viaggiatori che ogni giorno utilizzano i mezzi pubblici.
Una riforma controversa
La seduta in Senato è stata particolarmente tesa, con proteste da parte di alcuni parlamentari del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra, che hanno manifestato in aula contro quello che definiscono “un passo verso un’autoritarismo”.
Il decreto Sicurezza, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 aprile 2025 ed entrato in vigore il 12 aprile, rappresenta dunque una riforma importante e controversa, che mira a potenziare la sicurezza pubblica e la tutela delle forze dell’ordine, ma che solleva anche questioni relative ai diritti civili e alle modalità di gestione delle proteste e delle carceri.