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Termini e condizioniUn buco nero, in termini semplici, è una regione dello spazio in cui la gravità è talmente forte che nulla, nemmeno la luce, può sfuggirvi. Si forma quando una quantità di materia viene compressa in uno spazio piccolissimo, spesso in seguito alla morte esplosiva di una stella molto massiccia, in un fenomeno noto come supernova. Ma mentre i buchi neri stellari sono già estremi, le recenti scoperte hanno mostrato che al centro delle galassie si annidano dei veri e propri “buchi neri supermassicci” con masse di milioni, miliardi o addirittura decine di miliardi di volte quella del nostro Sole.
E nulla impedisce, in teoria, che esistano buchi neri ancor più grandi: “ultramassicci”, il cui studio potrebbe riscrivere le leggi dell’astrofisica e porre nuove domande sui limiti della materia e dello spazio-tempo.
L’universo...dentro un buco nero?
Oltre a essere affascinanti oggetti di ricerca, i buchi neri sono protagonisti di una delle ipotesi scientifiche più sorprendenti emerse negli ultimi decenni: l’idea che il nostro universo potrebbe, in effetti, essere l’interno di un buco nero formatosi in un “universo padre”. A sostenerlo, tra gli altri, fisici teorici come Nikodem Popławski, che suggeriscono un modello in cui ciascun buco nero genererebbe, “dall’altra parte”, un nuovo universo.
Nel cuore di un buco nero c’è quella che i fisici chiamano “singolarità”: un punto in cui le leggi della fisica attuali si rompono e spazio e tempo smettono di avere il significato che conosciamo. Poiché nulla può uscire dal buco nero una volta raggiunto l’orizzonte degli eventi, tutto ciò che vi cade resta “dentro per sempre”. Ma che aspetto ha questo “dentro”? Secondo queste ipotesi, potrebbe trattarsi di un nuovo spazio-tempo, dove le condizioni iniziali darebbero vita a una struttura simile a quella che vediamo nel nostro big bang. In questa visione, il nostro universo avrebbe avuto origine da uno di questi scenari, con possibili buchi neri e universi “matrioska” intrecciati all’infinito.
Cosa cambia dopo la scoperta del nuovo gigante del cosmo
La scoperta di un buco nero così smisurato, come quello da 36 miliardi di masse solari, spinge ancora più avanti la nostra comprensione dei processi estremi dell’universo. Studiando oggetti di queste dimensioni, gli scienziati possono mettere alla prova i modelli teorici più audaci, comprese ipotesi radicali come quella dell’universo-buco nero.
Siamo ancora lontani da risposte definitive, ma la frontiera delle scoperte galattiche ci ricorda che la realtà potrebbe essere molto più strana – e stupefacente – di quanto siamo in grado di immaginare.