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Termini e condizioniCome funzionano i track limits
Secondo il regolamento FIA, un pilota commette un’infrazione ai track limits quando tutte e quattro le ruote della vettura superano la linea bianca che delimita la pista. Durante le prove libere e le qualifiche, l’infrazione comporta la cancellazione del giro, un elemento che può influire significativamente sulla posizione in griglia. In gara, invece, il sistema è più articolato: ogni pilota ha a disposizione tre violazioni prima di ricevere un avvertimento formale tramite una bandiera bianco-nera. Al quarto superamento dei limiti, scatta una penalità di cinque secondi, mentre al quinto la sanzione aumenta a dieci secondi.
Questa regola mira a garantire equità tra i concorrenti, evitando che qualcuno ottenga vantaggi tagliando le curve o sfruttando traiettorie più ampie per aumentare la velocità in uscita. Tuttavia, il sistema ha generato polemiche per la sua rigidità: anche un millimetro oltre la linea può portare a una penalità, grazie ai sensori installati lungo il circuito.
Controversie e circuiti problematici
I track limits sono spesso al centro di dibattiti nel corso della stagione di Formula 1. Il Gran Premio d’Austria 2023 è stato emblematico in tal senso: al Red Bull Ring sono stati cancellati oltre 1.200 giri e inflitte 12 penalità per violazioni dei limiti di pista. Esteban Ocon ha persino stabilito un record negativo con 30 secondi di penalità accumulati in una sola gara. Questi episodi hanno sollevato critiche sulla gestione delle regole e sulla necessità di soluzioni strutturali, come l’introduzione di ghiaia o cordoli più aggressivi per disincentivare le uscite di pista.
Curiosità sui track limits
In conclusione, i track limits rappresentano un elemento fondamentale per mantenere equità e sicurezza nelle gare di Formula 1, anche se il loro rigore continua a suscitare discussioni tra piloti e team.