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Termini e condizioniUn rifugio dal caldo e dalle epidemie
La consuetudine dei Papi di lasciare Roma durante l’estate non nasce da un semplice desiderio di relax, ma da una vera e propria necessità storica. Nei secoli passati, infatti, il clima torrido e insalubre della capitale, aggravato dal rischio di epidemie, spingeva i Pontefici a cercare rifugio fuori città. Già nel XII secolo, Papa Eugenio II fece costruire un palazzo a Segni, seguito da Gregorio IX che scelse Anagni come sua roccaforte. Anche Frascati e Villa Mondragone furono mete predilette, grazie all’aria fresca e alla vicinanza a Roma, tanto che Papa Gregorio XIII vi emanò la storica bolla che riformò il calendario.
Nel corso dei secoli, altre residenze si sono alternate come luoghi di villeggiatura papale. Il Quirinale stesso, oggi sede della Presidenza della Repubblica, nacque come residenza estiva dei Papi, anche se finì per diventare la loro dimora ufficiale. Solo alla fine del Cinquecento, con Clemente VIII, Castel Gandolfo venne annessa ai beni della Chiesa e trasformata in residenza estiva permanente.
Castel Gandolfo: storia di una residenza unica
Castel Gandolfo sorge sulle sponde del Lago Albano, tra i Castelli Romani, in una posizione privilegiata sia per il clima mite che per la bellezza del paesaggio. La storia del luogo è antichissima: già l’imperatore Domiziano vi aveva costruito una sontuosa villa, mentre il borgo medievale deve il suo nome alla famiglia Gandolfo, che vi eresse un castello nel XIII secolo. Dal 1604, con Clemente VIII, la proprietà passò alla Chiesa.
Il primo Papa a inaugurare la villeggiatura a Castel Gandolfo fu Urbano VIII nel 1626, seguito da molti altri Pontefici che ne fecero la loro meta prediletta. Dopo un periodo di abbandono seguito alla fine dello Stato Pontificio, la residenza tornò a essere utilizzata solo dopo i Patti Lateranensi del 1929. Da allora, Castel Gandolfo ha ospitato generazioni di Papi, che qui trovavano riposo e ispirazione, lontani dalle fatiche della vita romana.
Oggi, grazie a Papa Francesco, il Palazzo Apostolico e i Giardini Vaticani sono aperti al pubblico come museo, ma anche la tradizione della villeggiatura pontificia resta viva: Papa Leone XIV ha scelto proprio questo luogo per la sua pausa estiva, confermando il fascino senza tempo di Castel Gandolfo.
Altri luoghi di vacanza papale
Se Castel Gandolfo è la destinazione più celebre, altri luoghi hanno accolto i Papi nei mesi estivi, soprattutto negli ultimi decenni. Papa Giovanni Paolo II, grande amante della montagna, trascorreva le sue vacanze tra le vette dell’Abruzzo, del Cadore, della Val d’Aosta e del Terminillo. Anche Benedetto XVI prediligeva la tranquillità delle Alpi, soggiornando spesso a Les Combes di Introd, in Valle d’Aosta, prima di trasferirsi a Castel Gandolfo per il mese di agosto. Queste scelte rispondevano al bisogno di riposo, ma anche alla ricerca di luoghi adatti alla meditazione, alla scrittura e al dialogo con la natura.
Una tradizione che si rinnova
Insomma, la villeggiatura dei Papi a Castel Gandolfo non è solo una pausa dal caldo romano, ma un rito che unisce storia, spiritualità e cultura. Qui, tra i giardini affacciati sul lago e le antiche mura, il Pontefice trova un’oasi di serenità, proseguendo una consuetudine che ha attraversato i secoli e che, con Papa Leone XIV, si rinnova ancora una volta.