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Termini e condizioniLa notizia è stata confermata dallo stesso Musk durante un’intervista al Qatar Economic Forum, dove ha dichiarato: "Farò sempre meno in futuro, credo di aver fatto abbastanza". L’imprenditore ha spiegato di non vedere più motivi convincenti per continuare a spendere cifre ingenti in politica e di voler concentrare le proprie energie sulla gestione delle sue società, che negli ultimi mesi hanno registrato un rallentamento delle vendite e una crisi reputazionale.
Un passo indietro dopo un ruolo di primo piano
Nel 2024 Musk era diventato il principale finanziatore del Partito Repubblicano, investendo centinaia di milioni di dollari nelle campagne elettorali di Trump e altri candidati conservatori. Il suo ruolo non si è limitato al sostegno economico: Musk ha assunto un incarico governativo come responsabile del “Dipartimento per l’efficienza governativa” (soprannominato “il Doge”), con l’obiettivo di tagliare sprechi e ridurre la burocrazia federale. Tuttavia, questa esperienza si è rivelata complessa e controversa, e ha generato malcontento e tensioni sia all’interno dell’amministrazione Trump che tra gli elettori repubblicani.
Il rapporto tra Musk e Trump si è progressivamente raffreddato: negli ultimi mesi il presidente non ha più menzionato pubblicamente l’imprenditore, e i repubblicani hanno smesso di utilizzarlo come elemento chiave nelle loro strategie di raccolta fondi. Alcuni esponenti del partito hanno addirittura iniziato a considerare la presenza di Musk come un problema, soprattutto dopo la sconfitta di un candidato sostenuto dal tycoon alle elezioni per la Corte Suprema del Wisconsin.
Priorità alle aziende e rassicurazioni agli investitori
Musk ha voluto rassicurare azionisti e mercato, confermando che resterà alla guida di Tesla per almeno altri cinque anni. La casa automobilistica elettrica, infatti, ha subito un calo del 13% nelle vendite nel primo trimestre 2025, e deve affrontare scioperi, boicottaggi e una perdita di fiducia da parte di alcuni segmenti di clientela.
La decisione di ridurre l’impegno politico e di focalizzarsi sulle attività imprenditoriali è stata letta anche come una mossa per stabilizzare la situazione interna alle sue aziende e per evitare ulteriori tensioni che potrebbero danneggiare i suoi marchi.
Un futuro più defilato (ma non un addio definitivo)
Nonostante il ritiro dalla politica attiva, Musk non esclude di tornare a finanziare campagne o di assumere ruoli pubblici se dovessero emergere motivazioni convincenti. Al momento, però, l’attenzione è tutta rivolta a Tesla, SpaceX e agli altri progetti tecnologici che lo hanno reso celebre.
In sintesi, Elon Musk sembra aver scelto di abbandonare il ruolo di “bancomat” della politica repubblicana per concentrarsi sulle sue imprese, in un momento delicato per il mercato e per la sua immagine pubblica. Un cambiamento che avrà ripercussioni non solo nel panorama politico americano, ma anche nell’economia globale e nel settore tecnologico.