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Quanto guadagnano gli artisti da Spotify?
March 12, 2025 at 9:00 AM
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Negli ultimi anni lo streaming musicale ha rivoluzionato l’industria discografica, diventando il principale metodo di ascolto per milioni di utenti in tutto il mondo. Piattaforme come Spotify, Apple Music e Amazon Music offrono un vasto catalogo di brani disponibili in qualsiasi momento. Tuttavia, una delle critiche più frequenti riguarda i bassi compensi destinati agli artisti, che spesso faticano a guadagnarsi da vivere solo grazie allo streaming.

Quanto paga Spotify per ogni ascolto?

Spotify, il leader del settore con oltre 600 milioni di utenti attivi, paga agli artisti una cifra media di 0,003-0,005 dollari per stream. Questo significa che, per guadagnare 1 dollaro, una canzone deve essere riprodotta circa 250-330 volte. Se un artista raggiunge 1 milione di ascolti (traguardo estremamente raro), il suo compenso sarà compreso tra 3.000 e 5.000 dollari, una cifra che, tolte le commissioni delle etichette discografiche, si riduce ulteriormente.

Il confronto con le altre piattaforme

Il problema dei compensi bassi non riguarda solo Spotify, ma anche altre piattaforme di streaming. Ecco un confronto dei pagamenti medi per stream:

  • Apple Music: circa 0,007 - 0,01 dollari per stream (quasi il doppio rispetto a Spotify)
  • Amazon Music: circa 0,004 - 0,008 dollari per stream
  • YouTube Music: circa 0,0007 - 0,001 dollari per stream, uno dei pagamenti più bassi in assoluto.

Apple Music risulta la piattaforma più generosa, ma resta comunque lontana dal garantire una sicurezza economica agli artisti emergenti.

Perché gli artisti guadagnano così poco?

I bassi compensi derivano dal modello di business dello streaming. Le piattaforme trattengono una percentuale dei ricavi dagli abbonamenti e dalla pubblicità, distribuendo il resto agli artisti attraverso le etichette discografiche. La suddivisione dei guadagni è approssimativamente la seguente:

  • Il 30% va alla piattaforma (Spotify, Apple Music, ecc.)
  • Il 50-60% va alle case discografiche
  • Il 10-15% va all’artista, che spesso deve dividerlo con produttori e manager.

La necessità di un cambiamento radicale

Molti artisti e associazioni chiedono da tempo una revisione del sistema di pagamento, affinché la suddivisione dei ricavi sia più equa e giusta. Alcuni suggeriscono un modello user-centric, in cui i soldi degli abbonamenti siano distribuiti solo agli artisti effettivamente ascoltati da ogni singolo utente, anziché essere suddivisi in modo generale tra tutti i musicisti sulla piattaforma.

In attesa di un cambiamento, molti artisti cercano altre fonti di guadagno, come il merchandising, i concerti e le sponsorizzazioni. Tuttavia, è evidente che lo streaming, per quanto diffuso, non rappresenta ancora una fonte di reddito sostenibile per la maggior parte dei musicisti.

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