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Termini e condizioniScentDia non è solo un automa capace di muoversi e interagire, ma un vero e proprio “connettore sociale” che si distingue dagli esseri umani anche grazie al suo profumo, appositamente studiato per essere unico e inequivocabilmente non umano. L’idea nasce dalla crescente presenza dei robot nella vita quotidiana – dall’assistenza agli anziani al supporto educativo – e dal bisogno etico di renderli riconoscibili e distinti dalle persone, anche attraverso i sensi più ancestrali come l’olfatto.
Il progetto, guidato dalla ricercatrice Mari Velonaki (University of New South Wales di Sydney), dalla filosofa della mente Luisa Damiano (IULM) e dal profumiere Manos Gerakinis, ha scelto di non imitare l’odore umano, ma di creare una fragranza originale. Il risultato? Un aroma “smoky, metallico, mescolato a essenze che ricordano la Grecia e l’Australia”, i luoghi di nascita del robot e dei suoi creatori. Questa scelta sottolinea la volontà di introdurre i robot come nuovi attori sociali, partner delle persone e non loro sostituti, riconoscibili anche per la loro “firma olfattiva”.
Un’identità olfattiva per la robotica sociale
La presenza di un profumo distintivo in un robot rappresenta una svolta: l’olfatto, infatti, è uno dei sensi più legati alla memoria e all’identità nelle relazioni umane. ScentDia utilizza questa dimensione per creare un legame emotivo e comunicativo con chi lo incontra, rendendo l’interazione più ricca e multisensoriale. La fragranza non è solo un vezzo estetico, ma veicola una precisa intenzione: “identificare e distinguere questi nuovi attori dall’essere umano”, come ha spiegato la professoressa Damiano.
Secondo gli ideatori, questa scelta ha anche una valenza filosofica ed etica. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e la robotica sono sempre più integrate nella società, è fondamentale progettare robot che non si confondano con le persone, ma che siano riconoscibili e accettati come “compagni” nei contesti sociali, sanitari, educativi e persino nel marketing. ScentDia, con la sua presenza olfattiva, diventa così un esempio di come arte, scienza e tecnologia possano dialogare per creare nuove forme di relazione tra uomo e macchina.
Un futuro multisensoriale
L’arrivo di ScentDia segna l’inizio di una nuova era per la robotica sociale: non solo robot che vedono, ascoltano e parlano, ma anche automi che si fanno riconoscere dal profumo. Il progetto, che ha coinvolto istituzioni di eccellenza come IULM e il Museo della Scienza di Milano, dimostra come la ricerca interdisciplinare possa anticipare i bisogni della società e aprire nuove prospettive per l’inclusione delle macchine nella vita quotidiana.