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Termini e condizioniCon l’aumento dei contagi in Sud America e ai Caraibi, il virus Oropouche sta attirando l’attenzione delle autorità sanitarie internazionali. Il Canada ha recentemente lanciato un avviso ai viaggiatori, sottolineando i potenziali rischi di infezione, in particolare per le donne incinte. Ma cos'è esattamente questo virus e quali sono le aree più a rischio?
Cos’è il virus Oropouche
Il virus Oropouche è un arbovirus appartenente alla famiglia Peribunyaviridae, trasmesso all’uomo attraverso la puntura di insetti vettori, principalmente il moscerino Culicoides paraensis e alcune specie di zanzare (Culex quinquefasciatus e Aedes serratus).
Identificato per la prima volta nel 1955 vicino al fiume Oropouche, a Trinidad, questo virus ha causato diverse epidemie, soprattutto in Brasile tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Attualmente, è la seconda malattia virale più diffusa nell’Amazzonia brasiliana, dopo la febbre Dengue.
Quali Paesi sono a rischio?
Dalla fine del 2023, focolai del virus sono stati segnalati in Brasile, Bolivia, Perù e Cuba, con casi di infezione anche tra viaggiatori di ritorno in Canada e Stati Uniti. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dall’inizio del 2024 sono stati registrati oltre 8.000 casi, di cui la maggior parte in Brasile (7.284, con due decessi). Altri contagi sono stati riportati in Bolivia (356), Perù (290), Cuba (74) e Colombia (74).
Sintomi e complicazioni
L’infezione da virus Oropouche provoca sintomi simili a quelli di altre febbri tropicali, come Dengue e Zika. Dopo un’incubazione di 3-8 giorni, i pazienti possono manifestare:
In alcuni casi, si verifica un andamento bifasico della febbre: i sintomi scompaiono dopo due giorni per poi ripresentarsi al terzo giorno, spesso accompagnati da eruzioni cutanee. Nella maggior parte dei casi, l’infezione si risolve spontaneamente in una settimana, ma in rari episodi può portare a complicazioni come meningite asettica ed encefalite.
Diagnosi e trattamenti
La diagnosi del virus avviene tramite analisi di laboratorio, anche se alcuni centri di ricerca, come l’Ospedale Sacco di Milano, hanno sviluppato test molecolari specifici. Attualmente non esistono vaccini o cure antivirali specifiche, e il trattamento è mirato esclusivamente alla gestione dei sintomi, attraverso antipiretici e reidratazione.
Prevenzione: come proteggersi dal virus?
L’unico modo per ridurre il rischio di infezione è la prevenzione delle punture di insetti. Le raccomandazioni principali includono:
Data la diffusione del virus, in particolare nelle aree tropicali, le autorità sanitarie consigliano prudenza ai viaggiatori diretti in Sud America e nei Caraibi, soprattutto alle donne in gravidanza o in fase di pianificazione familiare. Una sorveglianza epidemiologica più attenta e nuove ricerche sono essenziali per evitare che il virus Oropouche diventi una minaccia globale come Zika o Dengue.