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Termini e condizioniQuesta iniziativa è nata nel 2025 dalla collaborazione tra movimenti e associazioni di solidarietà di 44 paesi, con la partecipazione di centinaia di attivisti, medici, giornalisti, artisti e volontari da tutto il mondo. Le imbarcazioni della flottiglia sono salpate principalmente da Barcellona, Genova e Tunisi, cariche di generi alimentari, medicine e beni di prima necessità, nella speranza di aprire un corridoio umanitario per una popolazione da anni sotto assedio.
Un movimento globale per Gaza
L’idea di una flottiglia internazionale affonda le radici nelle precedenti iniziative, come la Freedom Flotilla del 2010 e le molte campagne di attivismo civile nate in risposta alle condizioni umanitarie disperate della popolazione di Gaza. La parola “Sumud” in arabo significa Resilienza, una qualità che incarna lo spirito di questa missione: perseveranza nonviolenta di chi lotta per la giustizia e la dignità, non solo di Gaza ma in solidarietà con tutti i popoli oppressi.
Le imbarcazioni sono composte soprattutto da piccoli natanti da diporto, spesso a vela, e si muovono in convoglio. Il viaggio è stato ampiamente preparato e si svolge rispettando rigidi criteri, tra cui incontri di formazione per i partecipanti, selezionati attraverso colloqui che testano la motivazione, la capacità di affrontare le avversità e la ferma volontà di non rispondere a nessuna provocazione con la violenza, in pieno rispetto del diritto internazionale.
Obiettivi e impatto
La Global Flotilla mira a creare un precedente per una soluzione diplomatica e alla creazione di un corridoio umanitario permanente, possibilmente sotto l’egida delle Nazioni Unite. Gli organizzatori sottolineano il carattere sia umanitario che politico dell’iniziativa: si tratta infatti di un atto concreto per rompere l’assedio – consegnando aiuti – e, insieme, di un gesto simbolico per mobilitare l’opinione pubblica e aumentare la pressione locale e internazionale affinché si ponga fine all’assedio stesso di Gaza e al rischio di carestia.
Il progetto ha suscitato vaste adesioni, raccogliendo oltre 2 milioni di euro in donazioni e migliaia di richieste di partecipazione, di cui solo una piccola parte è stata selezionata. Le prime partenze sono avvenute a fine agosto 2025, seguite da una seconda ondata a inizio settembre, segno dell’ampia mobilitazione intercontinentale e della tensione crescente con Israele, che considera il tentativo un atto ostile e ha già dichiarato l’intenzione di fermare la flottiglia anche con la forza, sollevando questioni delicate sul rispetto del diritto internazionale marittimo.
Un precedente storico
La Global Sumud Flotilla si inserisce così nella storia delle azioni civili di resistenza nonviolenta, puntando con determinazione a rompere quello che molti osservatori definiscono uno dei più gravi e persistenti assedi del nostro tempo. La vicenda resta aperta: l’esito della missione e le sue eventuali conseguenze potranno rappresentare un punto di svolta per la crisi di Gaza, segnando forse una strada nuova verso il riconoscimento di un diritto umanitario internazionale sempre più invocato dalla società civile globale.