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Termini e condizioniLa centrifugazione: il metodo principale per l’arricchimento dell’uranio
Il metodo più comune per l’arricchimento è la centrifugazione a gas, utilizzata in impianti come quelli di Natanz e Fordo in Iran. In sostanza l’uranio naturale, sotto forma di esafluoruro (UF₆), viene riscaldato fino a diventare gas. Le centrifughe, che ruotano a oltre 50.000 giri al minuto, sfruttano poi la differenza di massa tra U-235 e U-238, finché nl’isotopo più leggero (U-235) non si concentra al centro del cilindro, mentre quello più pesante (U-238) si sposta verso l’esterno.
Questo processo, però, ha un’efficienza limitata. Per raggiungere livelli utili, le centrifughe sono infatti collegate in “cascate” – serie successive che incrementano gradualmente la concentrazione. E servono migliaia di centrifughe e mesi di lavoro per ottenere quantità significative di uranio arricchito.
Dai reattori alle bombe: tutti i livelli necessari
L’uranio per i reattori civili è arricchito al 3-5% di U-235. Per usi militari, invece, serve una concentrazione superiore al 90% (uranio “weapons-grade”). Tecnicamente, una bomba può essere costruita con il 20% di U-235, ma maggiore è la purezza, minori sono le dimensioni e il peso necessari.
Il salto dal 60% al 90% è più semplice delle fasi iniziali, poiché la quantità di U-238 da rimuovere diminuisce. È proprio questo il motivo per cui le attività iraniane – che secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) hanno raggiunto il 60% di arricchimento – destano allarme: il Paese potrebbe teoricamente produrre materiale per armi nucleari in poche settimane.
Controlli e rischi
La tecnologia di centrifugazione è dual-use: la stessa infrastruttura che produce combustibile per centrali, infatti, può essere riconvertita con scopi militari. Per questo, l’AIEA monitora costantemente gli impianti di tutto il mondo, verificando il rispetto del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP). Tuttavia, paesi come l’Iran, accusati di ostacolare le ispezioni, mostrano quanto sia fragile il sistema di controllo.
L’arricchimento dell’uranio rimane quindi un nodo cruciale per la sicurezza globale. Mentre gli Stati con armi nucleari mantengono riserve di U-235 altamente arricchito, la diffusione di questa tecnologia aumenta i rischi di proliferazione. La sfida, ora, è bilanciare l’accesso all’energia nucleare civile con misure rigorose per prevenire usi militari, in un contesto geopolitico sempre più teso e incerto.