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Termini e condizioniLa terramazione è un processo che trasforma il corpo di una persona defunta in terriccio fertile, grazie all’azione di microorganismi naturali. In concreto, il corpo viene deposto in un contenitore metallico su un letto di paglia, fieno, erbe e fiori. Ricoperto dagli stessi materiali, il corpo viene lasciato decomporre in modo controllato: i microorganismi presenti nei materiali e nel corpo stesso avviano un processo di decomposizione che, in circa quaranta giorni, trasforma i resti in terra pronta per essere riutilizzata.
Come funziona il processo
Il procedimento prevede che il corpo sia inserito in una sorta di “bozzolo” naturale, mantenuto in costante movimento per assicurare la giusta distribuzione dell’umidità e favorire l’attività microbica. Alla fine del processo, ciò che resta è un compost organico che può essere utilizzato come fertilizzante o disperso senza rischi per l’ambiente. Rispetto alla cremazione, che richiede temperature elevate e produce emissioni nocive, la terramazione si presenta come una soluzione a bassissimo impatto ambientale, dato che è in grado di ridurre drasticamente il consumo di energia e le emissioni di CO2.
Perché la terramazione piace (e perché fa discutere)
L’aspetto più innovativo della terramazione è la sua sostenibilità: secondo gli esperti, questa pratica è fino al 90% più ecologica rispetto alla cremazione, che comporta un notevole dispendio energetico e l’immissione di sostanze inquinanti nell’aria. Non a caso, a Zurigo sono già oltre 400 i cittadini che hanno manifestato interesse a diventare “concime” dopo la morte, iscrivendosi all’associazione “Werde Erde”.
Tuttavia, la terramazione non manca di suscitare dibattito. Se da un lato i Verdi e il Partito Socialista la sostengono per ragioni etiche ed ecologiche, dall’altro c’è chi – come l’UDC – solleva dubbi sulla dignità del defunto e sui possibili rischi sanitari, in particolare riguardo a residui di farmaci o sostanze presenti nei corpi.
Una scelta per il futuro?
In Svizzera, la terramazione è ancora in fase sperimentale e il Parlamento di Zurigo ha appena avviato un percorso di valutazione che potrebbe portare alla sua adozione ufficiale come terza opzione funeraria, accanto a sepoltura e cremazione. La procedura, già regolamentata in alcune aree della Germania e degli Stati Uniti, rappresenta una risposta innovativa alle crescenti preoccupazioni ambientali e alle nuove sensibilità della società contemporanea.
In definitiva, la terramazione si candida a diventare una delle soluzioni più green per chi, anche dopo la morte, vuole lasciare un’impronta leggera sul pianeta.