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Termini e condizioniIl quorum: la soglia dei due terzi
Secondo la Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996 e aggiornata da Benedetto XVI nel 2013, per essere eletto Papa è necessario ottenere la maggioranza qualificata di almeno due terzi dei voti espressi dai cardinali elettori presenti. Considerando che quest’anno i cardinali votanti sono 133 – a causa dell’assenza di due porporati per motivi di salute – il numero minimo di voti richiesti è di 89.
Questa soglia è rimasta costante nel tempo, anche se il numero dei cardinali elettori è variato. La regola mira a garantire che il nuovo Pontefice abbia un ampio consenso all’interno del Collegio cardinalizio, evitando elezioni troppo divisive o basate su maggioranze risicate.
La procedura di voto: scrutini e fumate
Il Conclave inizia con la messa Pro Eligendo Romano Pontifice e la solenne processione verso la Cappella Sistina, dove i cardinali emettono il giuramento di segretezza e si rinuniscono a porte chiuse.
Ogni cardinale riceve una scheda su cui scrivere, in modo chiaro ma non riconoscibile, il nome del candidato prescelto. Le schede vengono poi raccolte e conteggiate pubblicamente. Se nessuno raggiunge la maggioranza qualificata, le schede vengono bruciate e dal comignolo della Cappella Sistina si alza il caratteristico fumo nero, segnale che l’elezione non è ancora avvenuta. Quando invece un candidato ottiene i due terzi più uno dei voti, il fumo diventa bianco, annunciando così al mondo la scelta del nuovo Papa.
Un Conclave multipolare e i nomi in corsa
Il Conclave di quest’anno si presenta particolarmente frammentato e senza schieramenti netti. I 133 cardinali provengono da 70 Paesi diversi e rappresentano una molteplicità di sensibilità e visioni pastorali. Tra i nomi più citati come papabili figurano il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il filippino Luis Antonio Tagle e il vescovo Pablo Virgilio Siongco David. Tuttavia, come spesso accade, la scelta finale è avvolta nel mistero e nelle dinamiche interne al Collegio cardinalizio.
In conclusione, per eleggere il nuovo Papa nel Conclave che si apre oggi serviranno almeno 89 voti, pari ai due terzi dei cardinali elettori presenti. Un numero che garantisce un ampio consenso e rappresenta l'equilibrio della tradizione millenaria della Chiesa cattolica nel selezionare il proprio leader spirituale.